MANIFESTO

MANIFESTO

come tutto in natura, anche il manifesto di questo blog è in continua mutazione. nessuno scopo preciso. la verità non credo esista, tanto più nell’epoca post-moderna, dove il bombardamento mediatico è cresciuto grazie ad internet e alle nuove tecnologie. nell'abbondanza ci si confonde facilmente. tuttavia, alcuni punti di vista rimangono dominanti, in quanto maggiormente pubblicizzati dagli organi di informazione ufficiali. questo spazio, tra l’altro, vorrebbe essere veicolo per quelle voci che non si sentono e che per la maggior parte delle persone flirtano con l’assurdo. mi è sempre piaciuto l’assurdo per la sua vicinanza con la natura intima degli esseri e dei fenomeni. per la maggior parte pubblicherò delle playlist salvate sul mio canale di youtube, non per imporre la mia visione incoerente della realtà, ma per dare asilo, oltre che alle versioni ufficiali, a tutto il sommerso di voci più o meno nascoste che dicono il diverso. se poi si tratta di complotti o paranoie, questo lo deciderà il lettore. non cerco fan né promuovo un ideale specifico. non ho la costanza per stare dietro a nessun impegno superiore al respirare. sento semplicemente lo scemare della libertà di espressione, la delicata linfa della diversità andare sperperandosi senza che la maggior parte lo consideri un delitto. vedo le generazioni assopirsi e sento che anche per me, apatico cronico, è venuto il momento di alleggerire la coscienza.

sabato 28 luglio 2012

Un documento sulla Siria

invito chiunque abbia quarantacinque minuti da perdere ad osservare questo video e magari domandarsi se l’informazione che ci propinano i telegiornali non sia un’altra forma di propaganda a favore delle democrazie che la sovvenzionano, il sistema occidentale che andiamo spacciando come un esempio di civiltà evoluta; mentre è soltanto il rapace imperialismo proprio di tutti i secoli successivi alla scoperta delle Americhe. non c’è nessun dittatore intollerabile, non ci sono stragi di civili, fosse comuni filmate col telefonino e sputtanate su internet (basta cercarle) un’ora dopo. c’è invece il principio di non intervento che non viene sistematicamente rispettato da quando Bush ha attaccato l’Iraq nel novanta. Assad deve governare, come dovevano continuare a regnare Gheddafi e Saddam Hussein. che, tra l’altro sono stati giustiziati. ecco come la luce della civiltà occidentale tratta i nemici vinti: assassinandoli. mettendo cioè molta empatia, voglio dire spirito di cooperazione nel suo comportamento, come si addice ai nuovi principi di amore e fraternità dei popoli post guerra mondiale. non me ne frega un cazzo della Siria. se poso dire: affari loro. si ammazzano anche in Colombia, a Marsiglia e in Congo. quando è successo in Ruanda non gliene fregava un cazzo a nessuno. nessuno ha mosso un dito. é giusto che ogni popolo sia arbitro del proprio destino. se hanno un dittatore, se lo saranno meritati e se ne avranno voglia spetterà solo a loro liberarsene. Per sceglierne un altro, verosimilmente. non c’è alcun motivo perché forze esterne debbano intervenire in situazioni a cui sono estranee per avvantaggiarsi della situazione instaurando un governo compiacente. insomma, basta cazzate. perché a questo siamo arrivati: basta con le cazzate e le fantasiose giustificazioni hollywoodiane. A questo link trovate la carta delle nazioni unite, redatta nel 1945 dopo la seconda guerra mondiale. Alla luce di quello che sta succedendo sembra una barzelletta. E’ stata concepita subito dopo il flagello planetario della seconda guerra mondiale e i vecchi saggi devono essersi fatti prendere dai sentimenti,  i quali come tutti sappiamo, lasciano il tempo che trovano: da giovani sembrano la cosa più importante del mondo, ma appassiscono in fretta al finire dell'ondata emotiva. l’enfasi del discorso si focalizza fin da subito sull’importanza di un impegno collettivo affinché l’umanità non debba patire mai più gli orrori della guerra. spassoso o demente, a sessanta anni di distanza. riporto i primi articoli per invogliarvi ad andare avanti. sempre che abbiate voglia di farvi tirare su il morale:

1. L'Organizzazione è fondata sul principio della sovrana eguaglianza di tutti i suoi Membri. 
 2. I Membri, al fine di assicurare a ciascuno di essi i diritti e i benefici risultanti dalla loro
 qualità di Membro, devono adempiere in buona fede gli obblighi da loro assunti in
 conformità al presente Statuto. 
 3. I Membri devono risolvere le loro controversie internazionali con mezzi pacifici, in
 maniera che la pace e la sicurezza internazionale, e la giustizia, non siano messe in pericolo. 
 4. I Membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall'uso
 della forza, sia contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato, sia in
 qualunque altra maniera incompatibile con i fini delle Nazioni Unite. 
 5. I Membri devono dare alle Nazioni Unite ogni assistenza in qualsiasi azione che queste
 intraprendono in conformità alle disposizioni del presente Statuto, e devono astenersi dal
 dare assistenza a qualsiasi Stato contro  cui le Nazioni Unite intraprendono un'azione
 preventiva o coercitiva. 
 6. L'Organizzazione deve fare in modo che Stati che non sono Membri delle Nazioni Unite
 agiscano in conformità a questi principi, per quanto possa essere necessario per il
 mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. 
 7. Nessuna disposizione del presente Statuto  autorizza le Nazioni Unite ad intervenire in
 questioni che appartengono essenzialmente alla competenza interna di uno Stato, né obbliga
 i Membri a sottoporre tali questioni ad una procedura di regolamento in applicazione del
 presente Statuto; questo principio non pregiudica però l'applicazione di misure coercitive a
 norma del capitolo VII.

Quello che preferisco è il punto 4. Allora se esistono le nazioni unite, mi chiedo a che cosa serva la nato, un’alleanza economico-militare. Se tutte le nazioni sono unite, allora perché all’interno di questa famigliola amorevole, ci devono essere degli amici più amici fra loro? Per chi lo desidera, i 14 punti del patto atlantico.

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