MANIFESTO

MANIFESTO

come tutto in natura, anche il manifesto di questo blog è in continua mutazione. nessuno scopo preciso. la verità non credo esista, tanto più nell’epoca post-moderna, dove il bombardamento mediatico è cresciuto grazie ad internet e alle nuove tecnologie. nell'abbondanza ci si confonde facilmente. tuttavia, alcuni punti di vista rimangono dominanti, in quanto maggiormente pubblicizzati dagli organi di informazione ufficiali. questo spazio, tra l’altro, vorrebbe essere veicolo per quelle voci che non si sentono e che per la maggior parte delle persone flirtano con l’assurdo. mi è sempre piaciuto l’assurdo per la sua vicinanza con la natura intima degli esseri e dei fenomeni. per la maggior parte pubblicherò delle playlist salvate sul mio canale di youtube, non per imporre la mia visione incoerente della realtà, ma per dare asilo, oltre che alle versioni ufficiali, a tutto il sommerso di voci più o meno nascoste che dicono il diverso. se poi si tratta di complotti o paranoie, questo lo deciderà il lettore. non cerco fan né promuovo un ideale specifico. non ho la costanza per stare dietro a nessun impegno superiore al respirare. sento semplicemente lo scemare della libertà di espressione, la delicata linfa della diversità andare sperperandosi senza che la maggior parte lo consideri un delitto. vedo le generazioni assopirsi e sento che anche per me, apatico cronico, è venuto il momento di alleggerire la coscienza.

domenica 15 aprile 2012

Le vie dei farmaci di Michele Mellara e Alessandro Rossi

un documentario che spiega come mai la maggioranza dei prodotti farmaceutici vengono consumati nel mondo industrializzato, dove le condizioni medie di salute della popolazione sono ottimali, mentre chi ne ha più bisogno, gli abitanti del terzo mondo, dove ancora si muore di polmonite e tubercolosi, non riesce a curarsi adeguatamente per il costo eccessivo delle medicine protette da brevetto. il documentario spiega le dinamiche del mercato, fa i conti in tasca alle multinazionali del farmaco, dai fatturati pari al bilancio di uno stato europeo di media rilevanza, come la Danimarca, mica l’Uganda. si parla dei brevetti, del WTO e del OMS, organi sovranazionali alle cui normative devono sottostare le singole nazioni.  si parla dei casi in cui è possibile trasgredire le leggi internazionali sulla proprietà intellettuale, alchimie burocratiche facilmente utilizzate dalle potenze economiche e difficilmente percorribili dalle nazioni dal potere militare nullo. personalmente non credo si dovrebbe affidare all’iniziativa privata con scopo di lucro la produzione di farmaci, così come di generi alimentari. buona visione.

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