MANIFESTO

MANIFESTO

come tutto in natura, anche il manifesto di questo blog è in continua mutazione. nessuno scopo preciso. la verità non credo esista, tanto più nell’epoca post-moderna, dove il bombardamento mediatico è cresciuto grazie ad internet e alle nuove tecnologie. nell'abbondanza ci si confonde facilmente. tuttavia, alcuni punti di vista rimangono dominanti, in quanto maggiormente pubblicizzati dagli organi di informazione ufficiali. questo spazio, tra l’altro, vorrebbe essere veicolo per quelle voci che non si sentono e che per la maggior parte delle persone flirtano con l’assurdo. mi è sempre piaciuto l’assurdo per la sua vicinanza con la natura intima degli esseri e dei fenomeni. per la maggior parte pubblicherò delle playlist salvate sul mio canale di youtube, non per imporre la mia visione incoerente della realtà, ma per dare asilo, oltre che alle versioni ufficiali, a tutto il sommerso di voci più o meno nascoste che dicono il diverso. se poi si tratta di complotti o paranoie, questo lo deciderà il lettore. non cerco fan né promuovo un ideale specifico. non ho la costanza per stare dietro a nessun impegno superiore al respirare. sento semplicemente lo scemare della libertà di espressione, la delicata linfa della diversità andare sperperandosi senza che la maggior parte lo consideri un delitto. vedo le generazioni assopirsi e sento che anche per me, apatico cronico, è venuto il momento di alleggerire la coscienza.

venerdì 24 febbraio 2012

NG - Tecniche di controllo

pubblico un documentario National Geographic, dove si parla dei più sofisticati sistemi di sorveglianza: telecamere, microchip impiantati nella carne e scansioni dell’iride. all’inizio si parla del sistema di telecamere che sorveglia Londra. più di 500.000 occhi elettronici in grado di seguire gli spostamenti di chiunque si muova nel territorio della capitale. poi della tecnologia di riconoscimento facciale, fino agli elicotteri che volano sopra le città di notte per controllare le strade e le terrazze dei privati cittadini. sistemi che aiutano le forze di polizia a prevenire il crimine, ma che possono anche trasformarsi in un sistema di controllo generalizzato, se utilizzati senza discriminazioni. e i governi, ditemi se sbaglio, spesso si sono rivelati soggetti loschi e disumani. nessuno può concentrare nelle proprie mani un potere del genere. si chiama dittatura. invece la fanno passare come la forma più alta di tutela del cittadino. già abbiamo i cellulari sempre addosso, che segnalano continuamente la nostra posizione. qualcuno pensa che se non si ha niente da nascondere, non si deve temere l’occhio del grande fratello; ma io dico, a sentire parlare di sistemi del genere solo vent’anni fa, veniva da pensare alla fantascienza, ma fantascienza fosca, tetra, maledetta. adesso la cosa è realtà e stiamo a disquisirci sopra. non me ne frega un cazzo se non sono un criminale, se non ho nulla da nascondere… il fatto è che non ho nulla da fare vederea chi non conosco. l’uomo è nato per non sapere cosa succede al di fuori della portata dei suoi sensi. gli attentati del 11 settembre 2001 sono stati una manna per tutti i governi, soprattutto quello americano, che con la scusa del sedicente terrorismo internazionale, hanno reso legali e soprattutto hanno fatto passare per legittime misure di violazione della riservatezza, considerate lesive della libertà individuali solo una ventina di anni fa, misure comuniste, perversioni staliniste, considerate tali proprio dai loro attuali sostenitori quali misure di sicurezza indispensabili. poi tutto quel sistema di catenacci eletronici, i bancomat, i telepass, le transazioni con le carte di credito, le mail, i social network. lasciamo dietro di noi tracce che riunite in database rendono un profilo molto accurato di chi siamo, dei nostri spostamenti, dei nostri vizi e inclinazioni. sono uno strumento di marketing occulto, che suggerisce quali sono i prodotti da lanciare sul mercato. e in base a quei prodotti, la nostra vita cambierà. perché se quando penso alla campagna vedo, nella mia mente, il logo del mulino bianco, mi sento violentato. e la cosa che, nei periodi di sconforto che per forza di cose mi attraversano, mi trafigge maggiormente, è di come, nella realtà dei fatti, la popolazione non sia stupida. conosce la realtà, ma è rassegnata, vinta, docile a questa logica. qui la mia depressione raggiunge il culmine: quando vedo la gente tranquilla e rassegnata. consapevole e convinta di essere impotente. lobotomizzata, priva della volontà. inquietante una delle ultime frasi del documentario: “mezzo milione di telecamere non hanno potuto fermare gli attentatori di Londra”… allora cazzo… dovevano essere davvero organizzati bene i bombaroli… così bene come tre studenti armati di ideologia e fanatismo difficilmente possono essere… almeno che dentro al cranio non abbiano il cervello di Albert Einstein o Jean Genet, tre crape di geni, insomma. ma un genio col cazzo che si fa saltare in aria per un’idea.

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